Cari amici,
tramite AN, il PdL e Fratelli d’Italia, seguendo orgogliosamente il percorso della Destra italiana, mi sono sempre messo a disposizione dei cittadini, come credo di aver dimostrato in più occasioni a quanti, nel corso degli anni, mi hanno contattato.
Nella personale consapevolezza che non si possano sempre ottenere i risultati ma si possa certamente garantire l’impegno nel tentare di raggiungerli.

Ho fatto politica sempre per passione, e la cosa che non baratterei per nessuna ‘poltrona’ al mondo è l’opinione che possono avere di me i miei amici e i miei concittadini.

Da ferrarese, da anni, vedo cose che credo sia tempo di cambiare. Ho vissuto in prima persona, e assisto ora, alla logorante incertezza di tanti giovani e non più giovani a caccia di una occupazione.
Ho assistito alle tante opportunità perdute per la nostra città e provincia e ho ascoltato spesso le giuste istanze di cittadini puntualmente ignorati da oltre settant’anni di amministrazioni di sinistra. Ho condiviso con tanti di Voi, i quotidiani disagi di una vita da pendolare, con treni in perenne ritardo o su strade spesso malmesse e insicure.

Durante i mandati da consigliere comunale a Ferrara ho toccato con mano, e denunciato ogni volta, i tanti sperperi di denaro pubblico in progetti sbagliati, consulenze inutili, contributi ad associazioni senza meriti, mentre poi i soldi non si trovavano per lo spogliatoio di una palestra, per aggiustare un marciapiedi ecc… e per giorni ho partecipato, purtroppo inutilmente, ai banchetti di raccolta firme contro la scellerata scelta di sostituire il nostro Ospedale cittadino con il Polo di Cona.

Sono oggi sotto gli occhi di tutti i nostri tristi primati nelle statistiche nazionali e regionali di disoccupazione (con le alte percentuali di precariato) cassa integrazione, pendolarismo, calo demografico e desertificazione delle piccole imprese.

Nei ultimi anni, con Voi ho dovuto assistere alla supponenza con cui l’Europa ci tratta, lasciandoci soli di fronte a una calamità vera e propria come quella dell’immigrazione clandestina che ha riempito le nostre carceri di stranieri e sta svuotando il nostro sistema di welfare.
E il cui conto lo pagano i ceti meno abbienti, nelle periferie, in quartieri oramai abbandonati a sé stessi. Essere di destra non significa essere contro l’accoglienza, significa essere a favore della solidarietà possibile, nella legalità, offrendo alternative vere di integrazione, ma mettendo sempre prima il proprio popolo, le proprie tradizioni, la propria Patria.

Questo sarà lo spirito che conserverò finché mi occuperò di politica.

Questa sarà per sempre il mio ‘patto’ con tutti Voi.


Mauro Malaguti





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